Un uomo decide di farsi giustizia da solo, quando scopre che la figlia di 14 anni era stata violentata al parco.
Un uomo ha scoperto che la figlia, di appena 14 anni, era stata prima pedinata e poi violentata mentre era al parco. Il papà della giovane ha deciso di punire con le sue mani l’uomo che aveva oltraggiato la sua bambina.
Scopre che la figlia di 14 anni era stata violentata, il padre reagisce in questo modo
Aaron Spencer aveva denunciato la scomparsa della figlia adolescente: a quel punto, gli agenti lo hanno raggiunto a casa, ma l’uomo aveva già appreso che la figlia era stata pedinata e violentata, mentre era al parco. Spencer, infatti, ha ritrovato la figlia in un veicolo con Michael Fosler, di 67 anni.
Secondo la polizia, un padre è stato arrestato dopo aver presumibilmente ucciso a colpi di arma da fuoco un uomo di 67 anni che, secondo quanto emerge, avrebbe perseguitato e violentato la figlia quattordicenne.
I due, infatti, prima del fatale gesto, avrebbero avuto una discussione finita, poi, in tragedia. Secondo la moglie di Spencer, Heather, Fosler aveva un ordine restrittivo nei confronti della 14enne che avrebbe presumibilmente perseguitato e violentato durante l’estate. Lei e suo marito temevano che potesse ucciderla.
“Abbiamo chiamato il 911 per tutta la durata dell’evento“, ha scritto sui social media. “Non avevamo idea che quest’uomo fosse di nuovo in contatto con nostra figlia”.
L’uomo era recidivo
Lo sceriffo John Staley ha rivelato che il sospettato era stato arrestato in precedenza, accusato di stalking su Internet ai danni una bambina, nonché per violenza sessuale.
Gli ufficiali stanno indagando su cosa abbia scatenato la presunta sparatoria. Spencer è stato arrestato con l’accusa di omicidio premeditato di primo grado. È stato portato al Lonoke County Detention Centre per poi essere rilasciato il giorno dopo aver pagato la cauzione.
La mamma della ragazza aveva creato una pagina GoFundMe per aiutare a pagare le spese legali del marito, ma – in seguito – ha restituito i soldi ai donatori, poiché il servizio impedisce di raccogliere denaro per la difesa legale di chiunque sia formalmente accusato di un presunto crimine.
“Mio marito è un eroe e siamo così grati di averlo a casa con noi per ora“, ha scritto la donna in un post su Facebook e ha aggiunto: “Vogliamo fare tutto il possibile affinché possa continuare ad essere qui per proteggerci“.